Dall’ateneo della Bicocca arrivano le finestre intelligenti

Il “gioco” sta nell’inserire, nelle vetrate di un edificio, una lastra di plastica dotata di nanoparticelle che catturano la luce e la trasformano in energia. Si tratta della tecnologia LSC dei concentratori solari luminescenti, messa a punto grazie al lavoro di docenti dell’università di Milano-Bicocca come Francesco Meinardi e Sergio Brovelli, in collaborazione con il gruppo guidato da Victor I. Klimov del Los Alamos National Laboratory e con Hunter McDaniel dell’azienda UbiQD. Metro ne aveva già scritto nel maggio scorso; la notizia è che ora, finalmente, nell’ambito di una partnership che coinvolge anche la società di consulenza tecnologica Management Innovation, è stato costituito in università di Milano-Bicocca lo spin-off “Glass to Power” con l’obiettivo di industrializzare un prodotto innovativo basato proprio su questa tecnologia. Il piano di sviluppo industriale — scrive Sergio Rizza su metronews.it — prevede la valorizzazione di una famiglia di brevetti realizzati dal team scientifico di Milano-Bicocca su nuove classi di nano materiali, per arrivare alla produzione di finestre e vetrate in grado di generare potenze fino ad oltre 50 W per metro quadro senza alcun impatto estetico sugli edifici in cui verranno installate. Il capitale iniziale è di 300 mila euro, interamente finanziato da privati e un folto gruppo di soci, tra cui De Nora, leader mondiale nell’elettrochimica, la società Karma, finanziaria della Famiglia Amodeo, la società TEC di Milano, specializzata in progetti di efficienza energetica, e diversi soci individuali. Per il prorettore Danilo Porro «la tecnologia sviluppata dai nostri Professori Brovelli e Meinardi è dirompente». Glass To Power mira a edifici autonomi dal punto di vista energetico, come previsto dalle direttive Ue in vigore entro il 2020.

casaconsum SOLO CASACONSUM PROTEGGE LA TUA SPESA E LA TUA FAMIGLIA

 

 

Articoli Correlati